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LABORATORIO DI ANTROPOLOGIA CRITICA DELLE MIGRAZIONI

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SPACES IN-BETWEEN

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Anno accademico 2014/2015

Codice dell'attività didattica
CPS0123
Docente
Simona Taliani (Titolare dell'insegnamento)
Corso di studi
Corso di studio magistrale in Antropologia culturale ed etnologia (LM-1)
Anno
1° anno 2° anno
Tipologia
Altro
Crediti/Valenza
3
SSD dell'attività didattica
NN/00 - nessun settore scientifico
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Facoltativa
Tipologia d'esame
Orale
Prerequisiti

Essendo il Laboratorio introduttivo per gli studenti iscritti alla laurea magistrale, non si richiedono prerequisiti particolari. Gli studenti dovranno mostrare di avere (o di saper sviluppare) buone capacità critiche e una spiccata disponibilità ad assumere una prospettiva metodologica e teorica propria delle scienze antropologiche.

There are not any particular pre-conditions. Students are supposed to have (or to be able to develop) critical skills and a good disponibility to share a methodological and theoretical perspective (anthropology). Students are also supposed to show good ‘cultural competences’ to learn a new knowledge and vocabulary.
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi


Il Laboratorio è finalizzato a far familiarizzare gli studenti con i principali autori e modelli teorici che costituiscono l’antropologia della migrazione (con attenzione alle trasformazioni dei legami familiari, generazionali e di genere). Il Laboratorio consentirà agli studenti di acquisire strumenti di analisi rispetto: 1. alle procedure di burocratizzazione delle istituzioni deputate a regolamentare i processi migratori (tanto nelle sue fasi emigratorie, quanto in quelle di accoglienza, di integrazione e/o di rimpatrio); 2. alla produzione di indifferenza sociale (Herzfeld) e al governo della “questione sociale” in epoca neoliberale.

The Workshop intends to introduce students to theoretical and methological issues concerning the antropology of migration (in particular within the framework of the transformations of families' ties, gender and generation). Workshop aims to develop the following issues: 1. "Bureaucraft" and migration (in all its profiles: emigrations, immigrations, integration and/or repatriation); 2. social production of indifference (Herzfeld) and the gouvernamentality of "social question" in neoliberalism landscape.

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Risultati dell'apprendimento attesi


Il Laboratorio Spaces In-Between si propone di fornire una sensibilità critica per la comprensione dei processi migratori, attraverso strumenti teorici e metodologici d’analisi caratterizzati da 1. interdisciplinarietà; 2. complementarismo (Devereux, Dall’angoscia al metodo). Si auspica che lo studente acquisisca nel corso del Laboratorio conoscenze di ordine storico (autori di riferimento) e metodologico (dialogo interculturale, buone pratiche, leggi e interventi sul territorio, ecc.). Si auspica altresì che lo studente acquisisca la capacità di sviluppare comparazioni e connessioni tra contesti e configurazioni culturali plurali, in epoche diverse (dagli studi coloniali agli studi postcoloniali).

During Workshop Spaces In-Between, I intend to develop a critical sensibility towards migration, characterized by: 1. interdisciplinary; 2. complementarism (Devereux, "From Anxiety to Method"). My aim is that the student may learns historical knowledge (authors) and instruments of analysis (cultural competences, best practices, law, etc.) and develop skills for a comparative analysis in multicultural contexts and across time (from colonial studies to postcolonial studies).

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Modalità di verifica dell'apprendimento

Gli studenti dovranno presentare un lavoro finale o sotto forma di tesina scritta (max. 3.000 parole) o di testo audio-registrato o materiale fotografico (intervista, ecc.), su uno degli argomenti affrontati durante il laboratorio.

Students have to present a paper (max 3000 words) or other forms of work such as video, pictures or recordings (interviews, etc.), concerning one of the subjects developed during the Workshop.

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Programma

L’espressione “cittadinanza culturale”, usata da Renato Rosaldo nel 1994 e ripresa dallo stesso autore ancora nel 2003, introduceva nelle discipline antropologiche un ossimoro buono-per-pensare il diritto alla differenza all’interno degli stati democratici. L’antropologia della migrazione si deve confrontare direttamente con questa questione, soprattutto quando il fenomeno migratorio si trasforma in una “migrazione di popolamento” (Sayad): la migrazione acquisisce infatti una visibilità sociale e politica inedita, innescando nuove modalità di relazione tra l’immigrato e le istituzioni deputate all’accoglienza e all’integrazione. Le tattiche statali (giuridiche, amministrative e tecnico-scientifiche) producono in questi scenari degli “effetti di destino” (Bourdieu) su tutti coloro che si trovano sottoposti alla valutazione del proprio status o di quello dei propri figli (‘immigrato’, ‘rifugiato’, ‘vittima di tratta’, ecc.). L’analisi della situazione migratoria è particolarmente rivelatrice dunque delle contraddizioni che caratterizzano le contemporanee politiche dell’assistenza e di quanto in letteratura è stato denominato “paradigma umanitario-compassionevole” (Fassin).
Il Laboratorio intende concentrarsi sulla prospettiva antropologica, dialogando incessantemente con altre discipline delle scienze umane e sociali (storia, studi politici, sociologia).


Cultural Citizenship is an expression used by Renato Rosaldo in 1994 and also in 2003. It introduces within anthropological knowledge an oxymoron good-to-think the right to alterity (and difference) inside democratic states. Anthropology of migration must take into account this question, moreover when migration became stable and children grown up in the host Country (Sayad): migration is so socially and politically visible, and new relations between immigrants and Social Institutions are possibles. The State and its apparatus (juridical, administrative and techno-scientific) produce "destiny effects" (Bourdieu) upon all (migrant, refugee, victim of human trafficking, etc.). The analysis of migration reveals the contradictions of the policy of care and integration (and the humanitarian paradigm proposed by Didier Fassin).
The Workshop will develop an anthropological perspective, in a constant dialogue with others human and social sciences such as history, politics, sociology.


Testi consigliati e bibliografia

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Si presenteranno i testi da analizzare nel corso del Laboratorio (principalmente articoli).
Si consiglia la lettura di Abdelmalek Sayad, La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alla sofferenza dell'immigrato, 2002, Raffaello Cortina Editore.


Articles and materials will be suggested during the Workshop.
I suggest to students to read:
Abdelmalek Sayad, La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alla sofferenza dell'immigrato, 2002, Raffaello Cortina Editore (La double absence, in French; The suffering of Immigrant, in English).




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Note

Il laboratorio è aperto a 20 studenti

Workshop will be open to 20 students

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Ultimo aggiornamento: 16/04/2015 16:14
Location: https://www.didattica-cps.unito.it/robots.html
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