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Informazioni generali sul tirocinio Corso di Laurea in Servizio Sociale (CLaSS)

Il tirocinio curriculare obbligatorio di Servizio sociale è un’esperienza di apprendimento a forte impatto formativo. Esso rappresenta un'opportunità unica per avvicinarsi al lavoro degli e delle assistenti sociali e conoscere il funzionamento del sistema dei servizi alla persona in cui si esercita la professione. 

Il tirocinio è un elemento qualificante e caratterizzante del Corso di Laurea (CdL), da sempre una tappa fondamentale della formazione alla professione. Oltre a essere un momento di apprendimento, il tirocinio svolge anche un ruolo orientativo fondamentale poiché offre l’occasione di mettere in campo e verificare le proprie motivazioni, immagini ideali, convinzioni, pensieri rispetto all’attività professionale e ai fenomeni di cui si occupa.

Il tirocinio si svolge all’interno di organizzazioni in cui è esercitata la professione (Comuni, consorzi, Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Ministero della Giustizia, cooperative, associazioni).

Da molti anni, il CdL realizza anche esperienze innovative, attraverso tirocini sperimentali condotti in servizi in cui non è (ancora) presente la figura dell’assistente sociale, ma in cui si ritiene che questa possa inserirsi, apportando conoscenze e competenze specifiche. I percorsi sperimentali, infatti, sono volti a stimolare e arricchire la riflessione sul ruolo e ad aprire, o dischiudere, nuove aree occupazionali.

Indiscussi protagonisti dell’esperienza sono gli/le studenti che avranno l’opportunità di misurarsi nella pratica, ricorrendo alle conoscenze acquisite durante il percorso di studi. Il tirocinio, tuttavia, non è un'esperienza solitaria, ma piuttosto un "viaggio organizzato e personalizzato" in cui i/le tirocinanti potranno contare su un tutor interno alla sede formativa e su un/a supervisore che opera presso il servizio ospitante, ruoli entrambi ricoperti da assistenti sociali. Per i tirocini sperimentali, il CdL designa un/a assistente sociale esterno al servizio in cui lo/la studente conduce l’esperienza, con funzione di supervisione.

Contrariamente a ciò che si può pensare, il tirocinio non si concentra sul "fare". È, invece, un'opportunità per sviluppare la capacità di integrare la dimensione teorica, l'astrazione, con la dimensione pratica, l'azione, in un rapporto circolare costante. Questa capacità è essenziale per esercitare la professione in modo qualificato: infatti, «il solo modo di aumentare le conoscenze è quello di sperimentare nella pratica e il solo modo di migliorare la pratica è quello di riflettere su di essa teoricamente» (Ferrario, 1987).

Nel corso dell’esperienza di tirocinio, la capacità di integrare la dimensione pratica con quella teorica viene promossa e sostenuta dai laboratori di guida alla rielaborazione dell’esperienza di tirocinio. Questi laboratori si differenziano dagli insegnamenti disciplinari poiché adottano una logica induttiva, partendo dal particolare (l'esperienza del/la tirocinante) per arrivare al generale (i quadri teorici di riferimento).

L’esperienza di tirocinio è da intendersi come un'unica esperienza formativa suddivisa in due fasi: la prima si svolge nel secondo semestre del secondo anno (Primo Tirocinio = T1); la seconda fase, è prevista nel secondo semestre del terzo anno (Secondo Tirocinio = T2). Ogni fase è volta al raggiungimento di specifici obiettivi, tra loro interconnessi: 

 

Prima fase Tirocinio = T1

h. 150 (6 cfu)

Edizione primaverile: da aprile a maggio/giugno.

Obiettivi formativi:

1) Conoscere in maniera approfondita gli aspetti istituzionali e organizzativi del contesto in cui si realizza il tirocinio;

2) Acquisire capacità di osservazione degli aspetti relativi alla dimensione politico-istituzionale dell’ente ospitante.

Obiettivo orientativo:

 Confermare o mettere in discussione il progetto professionale.

Seconda Fase Tirocinio = T2

h. 300 (12 cfu)

Edizione primaverile: da marzo/aprile a luglio
Edizione autunnale di recupero: da ottobre a gennaio-febbraio.

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Edizione autunnale di recupero: da ottobre a gennaio/febbraio.

Obiettivi formativi:

1) Sperimentare l’esercizio del ruolo professionale e acquisire le seguenti capacità:
      - metodologiche
      - relazionali
      - di cogliere le implicazioni deontologiche dell’azione professionale
      - di agire nella dimensione individuale, in quella territoriale/comunitaria e nell’ambito del rapporto con l’organizzazione
      - di analisi critica e pensiero riflessivo

2) Avviare il processo di costruzione dell’identità professionale.

Per saperne di più sul tirocinio professionale di Servizio Sociale consultare i seguenti documenti:

Per saperne di più sul tirocinio sperimentale:

Dellavalle M., Rocca V. (2017). Sperimentare nuovi percorsi di servizio sociale attraverso il tirocinio, In «Prospettive sociali e sanitarie», 4: 21-25.

Dellavalle M., Rocca V. (2018): Experimenting with professional innovation through practice learning, «European Journal of Social Work», DOI: 10.1080/13691457.2018.1513396.

Ultimo aggiornamento: 02/08/2023 10:05
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