Corsi di Studio del Dipartimento di Culture, Politica e Società

Nell'ambito delle ricerche sull'antropologia della frontiera e sulla nozione di "resource frontiers" (Lowenhaupt Tsing 2003), invito gli studenti ad immaginare tesi che abbiano ad oggetto la questione delle risorse naturali e il loro sfruttamento selvaggio nel tempo del capitalismo neoliberale, con un interesse particolare all'impatto che questi processi hanno sulla vita delle comunità locali.

Che si tratti delle comunità di pescatori che abitano lungo le coste o nelle isole e sono minacciate dagli accordi internazionali che hanno depredato le risorse ittiche a vantaggio delle tecniche di pesca dei grandi pescherecci (come lungo le coste africane dell'Oceano indiano, in Mauritania, in Senegal, o nel Sahara occidentale), in ambienti di foresta (regioni amazzoniche dell'Ecuador, del Perù, del Brasile o della Colombia), o ancora in aree dove lo sfruttamento delle risorse minerarie continua a promuovere radicali trasformazioni ecologiche in un contesto di violenza o di minaccia per le popolazioni locali (come in Mozambico), delle conseguenze sociali derivanti dallo sfuttamento delle risorse petrolifere in Lucania e al largo della Puglia, o ancora, delle dinamiche migratorie e dai conflitti generati dallo sfruttamento delle risorse minerarie del Nord-Ovest dell'Argentina o in Mali, le ricerche dovranno privilegiare il nesso fra sfruttamento delle risorse naturali, crisi climatica, processi economico-politici, forme di dominio transnazionale, ed esperienze di crisi - sociale e individuale (o meglio: di "apocalissi", nel senso esplorato da Ernesto de Martino e, più recentemete, da autori come Debora Danowski ed Eduardo Viveiros de Castro).

Sono auspicate elaborazioni originali del tema proposto lungo assi teorici individuati dagli stessi studenti e studentesse.

La tesi è di ricerca, prevede dunque un periodo di lavoro etnografico sul campo.