Corsi di Studio del Dipartimento di Culture, Politica e Società

gentili studentesse e gentili studenti,

ho ricevuto alcuni messaggi da parte vostra in merito ai materiali didattici, in particolare all'entità degli articoli da studiare per l'esame.

Onde dissolvere ogni genere di malintesi preciso che

- l'elenco dei materiali è quello da tempo indicato sul sito del corso di Antropologia Medica e Psicologica 2019/2020 (1. testo base comune a tutte/i: Trance e possessione in Africa; 2. inoltre, un libro a scelta fra quelli indicati e 3. tre articoli fra quelli disponibili  sul mio sito alla voce "materiali didattici": sia dell'anno accademico in corso, sia di quelli precedenti; per i non frequentanti, si suggerisce lo studio di un ulteriore libro). L'acquisto dei testi può dunque procedere come di consueto, e come sempre mi si può scrivere per chiedermi di utilizzare altri libri di particolare interesse per l'esame.

- Gli articoli aggiunti di recente, disponibili sempre sul sito alla voce "materiali didattici" e comunicati agli iscritti nei recenti messaggi, vanno dunque semplicemente ad affiancarsi a quelli già esistenti: essi avevano, così come i docufilm di cui ho inviato il link, lo scopo di offrire materiale integrativo in ragione della sospensione delle attività didattiche, per il momento estesa sino al 15 marzo.

- La scelta aveva privilegiato (per ciò che concerne gli articoli) argomenti relativi all'antropologia medica delle epidemie (ebola, colera, ecc.) in diverse aree geografiche. Mi sembrava importante, dato l'attuale contesto, cominciare a fornire strumenti di lettura "antropologica" di questi temi. Per l'esame, possono essere scelti anche articoli diversi: quelli inviati nei giorni scorsi devono essere considerati come materiale del corso, e saranno ripresi durante le prossime lezioni.

- Sto predisponendo modalità di didattica alternative atte a colmare il vuoto delle prossime lezioni in presenza (del 12 e 13 marzo), anch'esse soppresse.

Spero che tutto sia chiaro. Se avete dubbi scrivetemi pure

a presto, Roberto Beneduce